HOBBY MODEL EXPO - Edizione Primaverile
2° MILANO WARGAME
PARCO ESPOSIZIONI DI NOVEGRO (MILANO)
23 febbraio 2013
Naran - La seconda battaglia di Platea:
Akhei (Spartani e Tebani) con Alleati Centauri ed Eroi del Parnaso contro Orchi.
Prologo.
Era - periodo atlantideo - antidiluviano - anno 10479 - nono mese.
Per vendicare l'affronto subito con le brucianti sconfitte inflitte al proprio esercito ed alla propria flotta ad opera degli eserciti uniti delle polis akhee dell'Ellade, l'imperatore persiano Memnone assolda un'armata di Orchi e la invia a devastare le terre degli irriducibili nemici Akhei.
L'Armata Orchesca, trasportata su navi messe a disposizione dai Persiani, dopo essere sbarcata sulla costa orientale delle penisola Akhea, si avvia a marce forzate verso la città di Athena per raderla al suolo, così come le è stato commissionato. Nel compiere il tragitto, i Pelleverde distruggono tutti i villaggi che incontrano, uccidendo in modo orrendo tutti i malcapitati finiti nelle loro grinfie, molti dei quali, i più sfortunati, diventano "cibo" per gli invasori.
In soccorso della città di Temistocle accorrono nuovamente gli eserciti delle altre polis, con in testa gli Sparthani al comando del Re Leonida, il vincitore delle Termopili, colui che con soli 300 Opliti riuscì a fermare l'avanzata dell'intero esercito persiano condotto personalmente da Memnone.
Questa volta Leonida deve affrontare un nuovo e forse più temibile avversario: gli Orchi del capoguerra orco Ur-Zhug-Ghal
Per uno strano scherzo della sorte, il contatto tra i due eserciti avviene nuovamente sulla piana di Platea, dove appena un mese prima è avvenuto il grande scontro nel quale l'esercito di Memnone, guidato dal satrapo Mardonio, è stato annientato dall'alleanza degli Akhei agli ordini di Leonida. Lo stesso Leonida, di sua mano, tagliò di netto la testa al condottiero persiano.
Al fianco di Leonida sono pure accorsi alcuni dei più valorosi Eroi del Parnaso, giunti al campo akheo capeggiati da Eracle, col quale vi sono i suoi poderosi guerrieri Eraclidi.
Ormai l'ora è giunta, tra poco le due armate cozzeranno l'una contro l'altra. Dall'accampamento orchesco già si sentono salire al cielo gli ululati rabbiosi dei grandi lupi e le urla stridule dei loro altrettanto feroci cavalieri. Quello che sta per sorgere sarà un giorno di sangue, un giorno di eroi, salvo gli Orchi non preferiscano, come loro usanza, attaccare quando è ancora buio. Le vedette del campo akheo sono all'erta, pronte a dare il segnale di allarme al primo, minimo segno di movimenti sospetti che dovessero intravedere nel campo nemico.
Tamburi nella notte……
La battaglia.
Abbiamo giocato con eserciti di 2600 punti più 1000 punti di Ars Arcana.
L'esercito degli degli Akhei era formato da truppe di Sparta e di Tebe, agli ordini del generale Leonida (Condottiero Eroico). I Tebani erano agli ordini di un loro Generale. Un terzo Comando era formato dai Cenaturi (Creature dell'Arcadia). Agli Akhei si erano uniti gli Eroi del Parnaso: Eracle, Axena e Bellerofonte. Eracle aveva al proprio seguito una Untà dei suoi Guerrieri Eraclidi, così come Bellerofonte, unito ad una Unità di Cavalieri su Pegaso. Axena combatteva su un carro da guerra trainato da 2 Centauresse.
L'esercito degli Orchi schierava uno Jiagghernaut ed un Mezzo Gigante Orco a 2 teste, oltre ad una forte Unità di Cavalcalupi. Il Condottiero Orco (Condottiero Eroico) era a bordo di un carro da guerra pesante.
Non avendo ai suoi ordini nessuna Unità con armi da lancio, Leonida ordina ai sue Generali di dare alle loro truppe l'ordine di Attaccare e la stessa cosa fa per il suo Comando. L'esercito Akheo avanza in blocco verso il nemico, sorprendo gli Orchi che solitamente sono essi ad attaccare. Gli Arcieri Orchi si portano a distanza di tiro ed effettuano i loro lanci, che però non hanno alcun effetto per via delle pesanti corazze degli avversari e per la scadente qualità dei tiratori. Terminate le salve delle sue Unità di Arcieri, anche il Condottiero Orco dà l'ordine di attaccare e così, già nei primi turni i due schieramenti arrivano al contatto in corpo a corpo. La battaglia infuria per i restanti turni. Essendo iniziata l'ultima ora della notte, gli Akhei ed i Centauri sono avvantaggiati dalla luce del giorno nei successivi 6 turni. A mano a mano che i turni si susseguono, le perdite per entrambi gli eserciti si fanno via via più pesanti. Alla fine resteranno sul campo solo pochi sopravvissuti, tanto che si può definire questa battaglia come:
"il massacro di Platea".
Proprio nei turni finali, quando è tornata a calare l'oscurità, la battaglia è stata decisa dallo Jagghernaut degli Orchi, che è riuscito ad uccidere Eracle, nonché dalla morte del generale tebano, caduto assieme ai suoi Opliti ai quali si era unito per condurli all'assalto. La sua morte ha causato lo sbandamento delle poche restanti truppe ai suoi ordini, però compreso Bellerofonte ed i Cavalieri su Pegaso che facevano parte del Comando Tebano.
Per contro, sull'altro lato del campo di battaglia, Axena non è riuscita ad uccidere il Condottiero Orco su carro, pur avendogli inflitto ben 4 ferite, cioè il totale di quelle che questo personaggio ha a sua disposizione. Se la battaglia fosse durata ancora un turno, forse Axena sarebbe riuscita ad eliminarlo e questo evento avrebbe potuto far pendere l'ago della bilancia a favore degli Akhei.
Su entrambi i fronti i Sacerdoti, coadiuvati dai Chierici, si sono prodigati nell'invocare i loro Dei al fine di far superare ai loro Eroi, Campioni e Cavalieri i tiri salvezza falliti. Nello schieramento Akheo sono morti i 3 Chierici, mentre in quello degli Orchi oltre ai 3 Chierici è morto anche un Sacerdote.
La battaglia è quindi terminata, dopo i 12 turni previsti dal Regolamento, con la vittoria degli Orchi per 725 punti (differenza in termini di punti tra perdite subite e inflitte).
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